Aprire una partita IVA – Regime forfettario 2021: cosa cambia

La Legge di Bilancio ha confermato le regole di accesso per le Partite IVA al regime forfettario ma la flat tax potrebbe sparire con la riforma del Fisco.

Fino al 16 febbraio – scadenza fissata per la liquidazione IVA – è ancora possibile passare al regime forfettario per coloro che hanno i requisiti di accesso al regime agevolato con tassa piatta. Il Forfettario per le Partite IVA (professionisti e lavoratori autonomi con determinati requisiti), più volte modificato negli anni, potrebbe infatti subire nel prossimo futuro delle modifiche che lo renderanno meno vantaggioso. Le vere novità potrebbero arrivare dalla riforma fiscale in via di definizione, per le quali sono iniziate le indagini conoscitive in Parlamento e che, finanziata dalla Manovra stessa, dovrebbe vedere la luce proprio nel corso del 2021.

 

Cosa cambia dunque nel  2021 per i forfettari? Vediamo  come si presenta il regime fiscale dei forfettari oggi e cosa si prospetta nel corso dell’anno.

Regime forfetario 2021

  • la soglia massima di ricavi annui pari a 65.000 euro;
  • la tassazione al 5% del reddito imponibile (ricavi x coefficiente di redditività) per i primi 5 anni, dal sesto anno in poi l’imposta sostitutiva unica (flat tax) diventa del 15%;
  • il limite di 30.000 euro lordi di reddito percepito dai lavoratori dipendenti che vogliano accedere al regime;
  • l’esenzione dalla fatturazione elettronica, ad esclusione delle fatture verso la Pubblica Amministrazione;
  • il limite alle spese (stipendi e compensi) per collaboratori e/o dipendenti di 20.000 euro.

=> Forfettari: requisiti di accesso caso per caso

Resta escluso dal regime forfettario chi:

  • non rientra nei precedenti vincoli;
  • non risiede in Italia;
  • si avvale di Regimi speciali IVA o di Regimi Forfettari di determinazione del reddito;
  • partecipa contemporaneamente all’attività in partita IVA a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari;
  • effettua in via esclusiva o prevalente cessione di fabbricati o porzioni di essi, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
  • emette prevalentemente fatture (per più del 50% di quelle totali) nei confronti del proprio datore di lavoro o di quello avuto nei due anni precedenti l’apertura della partita IVA;
  • ha il controllo diretto o indiretto di una S.r.l. o di una associazione in partecipazione.

Riforma fiscale

SI tratta per ora soltanto di proposte. Vero è che lo stesso Mario Draghi sembra essere propenso al superamento dell’aliquota unica ma è necessario quanto meno attendere che il nuovo Esecutivo formalizzi le nomine dei nuovi ministri e metta mano all’agenda politica ed economica di Governo. Soltanto allora capiremo se e in che tempi saranno previste modulazioni di aliquota ma soprattutto un nuovo sistema di tassazione.