Decreto sostegno, Tributaristi INT

Decreto sostegno, Tributaristi INT: apprezzati gli interventi a sostegno attività produttive pur se limitati ed in ritardo rispetto alle restrizioni, occorrono pertanto ulteriori interventi in aprile. Il Presidente Alemanno: su cartelle bene l’intervento di Draghi che ha ribadito la necessità di modificare il sistema monte, sono anni che noi lo chiediamo.

L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) in merito all’ approvazione del Decreto sostegno, ritiene positivo, anche se limitato e tardivo rispetto alle restrizioni, l’intervento a favore di imprese e professionisti soprattutto in rapporto ai fondi a disposizione ovvero i 32 miliardi di scostamento approvati dal parlamento in gennaio. Bisognerà però attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per valutare in dettaglio le modalità di richiesta ed i limiti che, nonostante l’auspicato abbandono dei codici Ateco come individuazione delle attività, è ancorato alla perdita del 30%, limite previsto dagli aiuti di stato a livello europeo. Un primo sostegno ad imprese e professionisti che necessiterà di un ulteriore intervento ad aprile.

Il Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, ha dichiarato: “ Il Governo ha fatto ciò che era in suo potere in rapporto ai fondi a disposizione, ma occorre ancora un maggiore sforzo, perché le restrizioni imposte dalla pandemia permangono ed è necessario un ulteriore scostamento di bilancio ed un ulteriore intervento in aprile, magari superando il limite degli aiuti di stato. Sul fronte annullamento delle iscrizioni a ruolo, da un lato necessario per sfoltire le sedimentazioni degli importi che non potranno essere riscossi, bene le limitazioni di reddito e di annualità, ma bene soprattutto quanto dichiarato dal Presidente Draghi in merito alla necessità di modificare a monte il sistema della riscossione concausa dell’accumularsi di cartelle nel corso degli anni, ma oltre a questo che chiediamo da anni, è altresì necessario modificare il sistema sanzionatorio, ridurre la pressione fiscale e prevedere una dilazione ultrannuale, altrimenti il rischio è che tale situazione si ripeta inevitabilmente nel prossimo futuro.”

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