CONTROLLI E RECUPERO DI AIUTI E MISURE DI SOSTEGNO

Guardia di Finanza in prima linea nel contrasto alle indebite percezioni delle misure destinate alle attività economiche.
Per le Fiamme Gialle, l’azione di controllo dei finanziamenti e degli aiuti concessi durante il periodo emergenziale costituisce uno dei principali filoni investigativi del prossimo futuro. Ma la Guardia di Finanza potrà contare su molti alleati nel contrasto alle indebite percezioni delle misure di sostegno. Oltre ai funzionari dell’Agenzia delle Entrate, sulla base di appositi protocolli d’intesa, la suddetta azione di contrasto vedrà in campo anche il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Ismea e la Sace SpA.
Sul fronte dei bonus edilizi un ruolo di primo piano verrà invece svolto dai funzionari dell’Enea che, avvalendosi anche dei funzionari delle Entrate o dei militari delle Fiamme Gialle, potranno effettuare verifiche, anche sul campo, per accertare il concreto svolgimento delle opere per le quali i contribuenti hanno ottenuto i bonus edilizi (superbonus del 110% compreso).

Quanto sopra risulta confermato dalle linee operative diramate nei giorni scorsi dal Comando generale della Guardia di Finanza. Nel documento si legge infatti che assicurare la corretta destinazione delle provvidenze pubbliche, nazionali ed europee, è da sempre uno dei filoni operativi della Guardia di Finanza. Ma nella situazione attuale, a fronte delle difficoltà attraversate dalla nostra economia e dall’ingente mole di aiuti che il legislatore ha previsto per fronteggiare l’emergenza in atto, tale azione di contrasto trova ulteriore ragione nella necessità di difendere il sistema dagli appetiti della criminalità economica, anche organizzata, che potrebbe essere attratta proprio dalle considerevoli risorse stanziate a supporto dell’economia.
Perché le azioni di contrasto siano le più efficaci possibili e consentano di recuperare le erogazioni indebite, è dunque necessario che i reparti operativi del Comando generale delle Fiamme Gialle, possano sviluppare specifiche analisi di rischio e di contesto calibrate sulle fattispecie a più elevato rischio.

Entrando nel merito delle attività, le linee guida predisposte dal Comando generale della GDF evidenziano gli aspetti sanzionatori, sia amministrativi che penali, previsti dalla legislazione vigente a fronte di tali condotte illecite. Dal punto di vista amministrativo, è altamente probabile che le contestazioni vertano su crediti inesistenti per i quali l’impianto legislativo attuale prevede sanzioni amministrative che oscillano dal 100 al 200% degli importi utilizzati, ai sensi dell’art. 13, c. 5 D.Lgs. 471/1997.
Oltre a ciò è altamente probabile che tali tipologie di illeciti assumano profili penalmente rilevanti sulla base dei quali possono scattare misure di sequestro preventivo, anche per equivalente.

Oggetto di specifici controlli e verifiche saranno anche le attestazioni e le autocertificazioni rilasciate dai contribuenti ai fini dell’accesso alle misure di aiuto, nonché i comportamenti dagli stessi tenuti successivamente all’ottenimento dei sostegni.
Su tale ultimo aspetto nel documento in commento si forniscono i primi risultati ottenuti, a dimostrazione di quanto tali attività di contrasto siano attuali e importanti.
Il segnale lanciato dalla Guardia di Finanza è forte e chiaro: i reparti operativi sono in azione e pronti a intervenire sulle segnalazioni di operazioni sospette relative all’accesso delle misure di sostegno all’economia.