NOVITÀ SULLO STRALCIO CARTELLE FINO A 1000 EURO

Azzeramento di tutte le cartelle affidate dal primo gennaio 2000 e fino 31 dicembre 2015 di valore residuo non superiore a 1.000 euro. E’ stato riproposto il disegno di legge di bilancio 2023 con alcuni aggiornamenti sullo stralcio dei mini ruoli già previsto nell’articolo 4 del decreto legge 119/2018.

La cifra da tenere in considerazione è data dalla sorte capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, senza considerare dunque interessi di mora, aggio e spese di procedura.

Dunque, a contare nel conteggio è il singolo “carico” affidato e non il totale addebitato nella cartella di pagamento. Proprio per questo, si sottolinea che il carico corrisponde all’importo complessivo del provvedimento che è alla base dello stesso. Ad esempio, se la multa stradale costituisce un carico differente rispetto alla liquidazione della dichiarazione, effettuata ai sensi dell’articolo 36 bis, Dpr 600/1973. Se ciascuna di queste non supera 1.000 euro, entrambe possono beneficiare dell’azzeramento, anche se il totale della cartella dovesse superare il predetto importo. Non vi sono distinzioni di sorta in ordine alla natura del debito, che quindi può essere tributario o patrimoniale, né in ordine alla tipologia di debitore, persona fisica o soggetto diverso da questa.

Sono escluse dallo stralcio:

  • il recupero degli aiuti di Stato illegittimi;
  • le somme da pronunce di condanna della Corte dei Conti;
  • le sanzioni inflitte da un’Autorità penale;
  • le risorse proprie dell’Ue;
  • l’Iva all’importazione

L’annullamento inoltre non è condizionato dal reddito del debitore, diversamente da quanto è accaduto con lo stralcio dei debiti fino a 5.000 euro, disposto con l’articolo 4 del Dl 41/2021. La proposta di norma include anche gli affidamenti in contenzioso.

Il riferimento del disegno di legge non è al debito originario affidato all’agente della riscossione ma all’importo che residua alla data di entrata in vigore della legge di bilancio, presumibilmente, dunque, al primo gennaio 2023.

Si prevede che l’annullamento abbia validità alla data del 31 gennaio 2023. Si tratta di una data da memorizzare, poiché è stabilito che tutte le somme versate prima della data convenzionale di annullamento restino definitivamente acquisite. Proprio per evitare di creare turbative che potrebbero generare disparità di trattamento tra debitori, Inoltre si prevede che dalla data di entrata in vigore della futura legge e fino al 31 gennaio 2023 sono sospese tutte le azioni di recupero dell’agenzia delle Entrate Riscossione, relative agli affidamenti in corso di stralcio.

L’azzeramento opera anche nei confronti delle partite comprese nella rottamazione ter o nel saldo e stralcio. Questo significa che il piano dei pagamenti delle definizioni in esame dovrà essere depurato dalle somme oggetto di stralcio.

Lo stesso vale per la rottamazione quater, anch’essa in via di approvazione con la legge di bilancio.

Fonte: Redazione TFDC