Partita IVA in regime forfettaria: tutto quello che c’è da sapere

La partita IVA forfettaria è la soluzione ideale per i giovani – o per chi – ha appena iniziato, o vuole iniziare, una nuova attività.
Si tratta di un regime favorevole e concorrenziale per chi lavora autonomamente. Stai pensando di aprire partita iva e cerchi proprio un regime agevolato? Ecco tutto quello che devi conoscere per prendere la decisione giusta insieme al tuo professionista.

Cosa si intende per partita IVA forfettaria?

La partita IVA forfettaria si chiama così perché fa riferimento al regime forfettario. Questo regime agevolato ha inizialmente accompagnat0o e poi sostituito il Regime dei Minimi e viene così chiamato perché invece di scaricare tutte le spese effettivamente sostenute, viene detratto automaticamente una percentuale fissa (detta appunto forfait), in basse alla propria categoria professionale appartenente e definita dal codice ATECO (che sarebbe la codifica di tutte le tipologie di attività esistenti).

A cosa serve il codice ATECO?

Nel regime forfettario le tasse da pagare non si calcolano al netto di tutte le spese sostenute. Si procede invece calcolandola percentuale dei ricavi fissa da detrarre secondo il coefficiente di redditività (una percentuale), che è associato al codice ATECO. In pratica, è già stata ipotizzata una cifra di spese professionali relative alla tua professione. Per la lista completa di tutte le categorie visita la pagina di Wikipedia.

Ecco qualche esempio di coefficiente di redditività (secondo le tabelle 2021):

  • professionisti non iscritti in camera di commercio 78%
  • agenti di commercio 67%
  • artigiani 67%
  • commercianti 40%

Oltre a chi decide di aprire la partita IVA agevolata come libero professionista, ci sono altre due categorie interessate: i dipendenti e i pensionati. In questo caso si tratta di persone che hanno già altri redditi, ma vogliono aggiungere altre entrate. Possono ovviamente farlo anche in regime agevolato, a patto che i redditi annui come pensionati o dipendenti non superino i 30.000 euro.

Chi può scegliere la partita IVA forfettaria?

Possono optare per il regime forfettario tutte le ditte individuali, anche quelle iscritte ad un Albo professionale, quest’ultimo caso incide solo sui contributi previdenziali.

Chi ha già altri redditi può aprire la partita IVA forfettaria?

Sì, i dipendenti e i pensionati possono decidere di aprire una partita IVA con regime forfettario, a patto che i redditi annui come pensionati o dipendenti non superino il limite fissato a 30.000 euro.

Quali sono i passi per aprire la partita IVA?

Per aprire la partita IVA basta presentare la richiesta all’Agenzia delle Entrate tramite la compilazione di apposito modello e presentarlo o in via telematica o allo sportello, verrà attribuito al richiedente il codice di 11 cifre utile per identificare la ditta. Si tratta di un’operazione veloce, che conviene sempre affidare al professionista, per evitare qualsiasi tipo di errore o dimenticanza.

E per iscrivermi al Registro Imprese e avviare l’attività?

Per talune ditte vige l’obbligo di iscrizione presso la camera di commercio, la comunicazione Segnalata Certificata di Inizio Attività (la cosiddetta SCIA) presso il Comune, o i comuni, dove si intende avere una sede e all’ASL, iscrizione alla gestione previdenziale INPS e all’INAIL. Si consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato per svolgere queste pratiche.

Che differenza c’è tra partita IVA forfettaria e regime in contabilità semplificata e ordinario?

La partita IVA forfettaria offre diversi vantaggi rispetto alla contabilità semplificata e alla contabilità ordinaria. L’imposta sui redditi è molto più conveniente, del 5% o 15%, a patto che non si superino i 65.000 euro di fatturato annuo. In più, le fatture sono emesse senza IVA e devono essere provviste di marca da bollo, se superiori a una cifra minima.

Tabella comparativa regimi fiscali

Regime forfettario contabilità semplificata
Contributi previdenziali obbligatori Si Si
Esenzione contributi previdenziali per chi è dipendente full time Si Si
Sconto sui contributi previdenziali per chi è pensionato e possibilità di richiedere un supplemento della pensione Si Si
Fatturazione elettronica obbligatoria No Si
Tassazione agevolata Si No
Si scaricano costi No Si
Requisiti per adesione Si Accesso senza restrizioni
Contabilità e dichiarazione dei redditi attività obbligatoria Si Si
Pagamento iva obbligatorio No Si

Quali sono i vantaggi della partita IVA forfettaria?

Ecco quali sono i lati positivi di questo regime agevolato:

  • imposta unica al 5% per i primi 5 anni di una nuova attività o startup
  • imposta al 15% dal sesto anno in poi
  • niente limite d’età
  • facile ed economica da gestire
  • niente IVA in fattura
  • non c’è obbligo di fatturazione elettronica (resta invece l’obbligo del Registratore di Cassa Telematico per i corrispettivi)
  • sconto del 35% sui contributi INPS per artigiani, fornitori di servizi e commercianti

Quali sono gli svantaggi?

non si possono scaricare tutte le spese, ma solo un forfait stabilito dal coefficiente di redditività

  • limite di 65.000 euro annui di fatturato
  • limite di 20.000 euro sulle spese per il personale
  • non è possibile fatturare in modo prevalente per chi è stato il datore di lavoro in relazione di dipendenza da almeno 2 anni

Se dopo aver letto i vantaggi e gli svantaggi hai ancora dei dubbi, ti consigliamo di decidere grazie all’assistenza di un professionista esperto in materia. Potresti anche scoprire che la srl semplificata è la scelta migliore per te.

Come si calcolano le tasse nel regime forfettario?

Si tratta di un procedimento molto semplice: basta detrarre il 5% o il 15% dal fatturato, al netto della percentuale indicata dal tuo coefficiente di redditività oltre che dei contributi versati.

Come funzionano i contributi INPS?

Per i liberi professionisti, se non c’è una cassa di riferimento relativa al proprio Albo di appartenenza, come ad esempio per i medici o gli architetti, è richiesta l’iscrizione alla gestione separata INPS. Chi apre una partita IVA come artigiano, fornitore di servizi o commerciante oppure ha già un lavoro da dipendente a tempo pieno, non dovrà versare ulteriori contributi INPS.

Come funziona la fattura elettronica?

Per la partita IVA forfettaria non c’è l’obbligo di fatturazione elettronica, come per le partite IVA ordinarie, ma è comunque possibile adottarla per praticità. Per questo Servizio Contabile Italiano offre il servizio di fatturazione elettronica integrata, con cui inviare e contabilizzare le fatture direttamente dalla piattaforma online.

 

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